sabato 15 marzo 2014

Spirali

La spirale del tempo ruota lentamente, nel suo ciclico iniziare a consumare lo spazio. Proseguendo nella sua corsa, l'accelerazione col tempo aumenta, e con esso quella degli esseri che rincorrono l'istante che appare immobile, nel suo sorridere alla loro follia. Un volto del tempo è costante, nel suo essere lo stesso istante senza durata seduto davanti al nostro affannoso ruggire, mentre dietro a quel volto è nascosta la qualità della durata, che varia in dipendenza dell'attenzione che sappiamo rivolgerle. 
Alcuni momenti rifiutano di andarsene, tornando a chiamarci con la stessa pazienza delle cose senza tempo, altri istanti fuggono lontano, spaventati dal nostro essere distratti.
Intanto il tempo consuma altro tempo, nel tentativo di divorare spazi che hanno orizzonti troppo lontani per essere raggiunti, nel suo continuo desiderio di correre il tempo riduce se stesso a un unico e ultimo istante, dove la morte non ha più vite da spegnere e deve morire. Quell'ultimo istante è al di sopra della ruota che gira, al di là della spirale, immobile regna dove il movimento cambia di polarità per riprendere, senza soluzione di continuità, a scorrere in nuovi cicli, in nuove esistenze, in nuove morti, in nuove nascite. La morte è l'ultima a morire e la seconda a dover nascere dopo la vita che appare insieme al tempo, nella spirale percorsa dagli esseri, come dalle galassie.

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