Ho letto e riletto il tuo scritto ma ci sono parecchi concetti che avrebbero necessità di venire delucidati
e non solo definiti tramite altri concetti altrettanto non delucidati.
Quale sarebbe la realtà assoluta? Puoi presentarla, illustrarla in un concetto? La percepisci?
Tramite quali sensi la percepisci?
In base a cosa asserisci che la psiche con lo spirito non ha nulla in comune?
Cosa intendi con spirito e cosa con psiche?
Esiste una interpretazione che non sia personale? Qual è? E da dove giungerebbe?
Esistono valori indiscutibili che non concernono la realtà umana?
Cosa intendi con “Verità”?
In relazione al precedente scritto cosa intendi con “centro spirituale di sé”?
Ovvero.. temo che non mi sia affatto chiaro cosa intendi con spiritualità..
La Realtà assoluta è la causa della realtà relativa, ed è assoluta essendo unica, indivisa, priva di relazioni in sé e di dualità. Non è l'opposto della realtà relativa, perché nessun effetto potrebbe opporsi alla propria causa, ma la realtà relativa è il risultato del suo riflettersi, attraverso il capovolgimento della propria unità la quale, nel relativo, è vista nella divisione dei poli che da un lato vedono l'unicità di ogni elemento, e dall'altro lato la molteplicità degli elementi come degli esseri.
La Realtà assoluta non è percepibile dai sensi, ma è concepibile dalla ragione quando questa non si accontenta dei propri limiti. Una ragione che si compiace di sé è quella che attribuisce al Big Bang la nascita dell'universo, e lo fa non volendo rispondere al quesito dato dalla supposta presenza di una sfera di materia compressa, sull'origine della quale non potrebbe dire, e, allo stesso modo di un geometra che deve progettare una casa, misura il terreno senza chiedersi da dove provenga la terra che gli servirà da appoggio.
La psiche è il dominio della mente e delle emozioni, mentre ciò che rappresenta meglio la misteriosa Realtà spirituale è l'intelligenza pura, quella detta universale perché capace di vedere i princìpi che sono applicabili universalmente, e senza distinzioni di carattere morale e sentimentale.
Lo Spirito è assoluto ed è un mistero perché infinito, ma la Certezza data all'uomo che "vede" attraverso la comunicazione attiva e consapevole col Centro di sé, che è identico allo Spirito perché dato dalla sua presenza in ogni essere, questa Certezza, dicevo, è assoluta, e poiché lo Spirito è senza limiti la Certezza assoluta non lo può esaurire. Per questo pur essendo assoluta non corrispondere al conoscere tutto, ma è sulla Via dove l'errore è esclusivamente volontario, e lo è perché l'Assoluto non priva nessuno della libertà di scegliere.
L'interpretazione è sempre di un ordine individuale, sia esso personale o collettivo. La vista del Vero non è frutto di un'interpretazione, ed è la stessa per tutti coloro in grado di "vedere" i princìpi attraverso i quali il Vero opera. Per questo la verità della dottrina metafisica è detta essere "non umana" e neppure appartenente a qualsiasi altro essere.
La vista interiore è aperta dall'Assoluto e non è sottomessa alla durata temporale.
I valori indiscutibili sono quelli conseguenti ai princìpi universali e, necessariamente, essendo universali, concernono tutto l'universo e tutti gli esseri dell'universo, oltre all'universo stesso.
La Verità è la Realtà in tutte le sue manifestazioni e nelle sue "non possibilità" di manifestazione, in tutto ciò che, pure essendo non è suscettibile di essere manifestato, in tutto quello che ancora non è manifestato, ma lo sarà, in tutto quanto è superiore sia al Non essere che all'essere. La verità è Assoluta quando è totale e relativa nel suo essere divisa dal suo degradare dato dal doversi manifestare attraverso il capovolgimento della Verità assoluta. Vera, anche se a minor grado di verità, è anche tutta la realtà relativa, e persino una menzogna è vera, nel suo essere una "vera" menzogna. Vere sono le allucinazioni, veri i sogni e le fantasie, le aspirazioni e le speranze, ognuna di queste vera nel suo proprio dominio di realtà.
Il Centro spirituale di sé è l'immagine senza volto dello Spirito senza nome che è assoluto.
Esso è identico in tutti gli esseri, perché il tutto si manifesta mantenendo le leggi che dallo Spirito assoluto derivano. L'Assoluto eterno e infinito non ha un luogo, perché è ovunque essendo al di sopra dell'estensione e del tempo, ed è presente al nostro centro come noi siamo presenti nel suo.
Infine, quelli che sono chiamati princìpi dalla scienza, altro non sono che la trasposizione dei princìpi universali, dunque loro conseguenza, all'interno della sfera di realtà indagabile dalla stessa scienza sperimentale.
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