venerdì 28 marzo 2014

L'Assoluto

Necessariamente la Realtà che chiamiamo Dio è assoluta e l'Assoluto è unico, se fossero due o più si negherebbero a vicenda perché ognuno costituirebbe il limite dell'altro, o degli altri. Occorre dire che, essendo assoluto, lo Spirito o Dio o Buddha o Allah o Jahvé o Brahma, o in qualsiasi altro modo lo si voglia artificiosamente, o convenzionalmente chiamare, resta lo stesso Assoluto, lo stesso Dio, Allah, etc. etc. 

Essendo al di là dell'essere, perché assoluto, Dio non ha luogo e, per questo, è ovunque. Non possiede e, per questo, ogni cosa è sua, ci lascia liberi di scegliere, perché sa che altrimenti non potremmo dare valore alle nostre scelte. L'amore lo muove perché l'Assoluto è Amore assoluto, e per amore lascia che noi possiamo odiare. Dio non gioisce e non soffre, perché è al di sopra delle opposizioni, non ha morale, perché le morali lottano tra loro, dipendendo dal sentimentalismo, che storpia i princìpi trascendenti, dovuto al credere a mezze verità e a mezze falsità. Sempre il credere e il non credere si trascinano appresso il falso, perché le intelligenze che hanno bisogno di fidarsi ne hanno necessità, a causa del non essere in grado di riconoscere, nella Certezza, la verità. Dio non dice la verità, ma non la nasconde, perché la realtà relativa è falsa e vera allo stesso tempo, ma non la dice perché è compassionevole, e la dice perché è vero e giusto. Noi, per vedere la verità, dobbiamo essere compassionevoli, sinceri e giusti. La verità non si deve ridurre per essere alla nostra portata di comprensione, siamo noi che abbiamo il dovere di crescere per comprenderne i princìpi e i valori. L'Assoluto è misterioso perché noi siamo limitati, e i nostri limiti non possono immaginare né contenere ciò che è privo di limiti, ma possiamo guardare attorno a noi e in noi la traccia che l'Assoluto lascia in ogni cosa, in ogni accadimento, in ogni coincidenza vera o falsa che sia. In ogni respiro c'è l'Assoluto, ed è un esserci che è come non ci fosse, e lo è perché dobbiamo essere liberi di respirare o di trattenere il respiro. Ci lascia persino liberi di uccidere noi stessi, rinunciando al dono della vita, ma non ci lascia liberi di non nascere. Noi non possiamo decidere di non esserci... perché non siamo assolutamente perfetti. Umani non significa, come ci piace dire, essere deboli; umani significa appartenere a una specie tra le tante dell'universo, le quali danno all'Assoluto altri nomi pur sapendo, come sappiamo noi umani, che l'Assoluto non può stare in nessun nome come in nessun essere. Sono gli esseri che stanno nell'Assoluto, anche quando a loro manca tutto.

Nessun commento:

Posta un commento