domenica 30 dicembre 2012

Verità e valori


Le persone che non danno valore alla verità... da quella stessa verità sono ritenute essere prive di valori e, dunque, anche persone senza valore. Nonostante questo non sarebbe giusto attribuire a costoro solo caratteristiche negative, perché la realtà è tanto composita e complessa da non poter essere schematizzata in formulette che non riusciranno mai a contenerla interamente. Di certo c'è che un individuo sicuro di plasmarsi a proprio piacimento la verità, ritenendola essere solo una questione di morale elastica soggetta a manipolazione, sarà privato del piacere di conoscere una verità qualsiasi e, insieme a essa, anche l'amore che sempre strettamente l'abbraccia.

sabato 29 dicembre 2012

È difficile


È difficile arrivare a intuire le ragioni d'essere dell'esistenza, perché l'arrivarci necessita di una speciale predisposizione dell'animo, analoga a quella che renderebbe unica una faina affamata la quale, caduta per un accidente all'interno di un pollaio, invece di avventarsi sui polli indifesi si chiedesse il perché da lì non si riesce più a godere dell'azzurro del cielo.

lunedì 24 dicembre 2012

La verità di un'idea


La verità non è mai un'idea; quest'ultima costituisce il tentativo di sovrapporre alla verità un'ipotesi che coincida con essa, ma poiché nell'universo non c'è posto per due realtà identiche, non fosse altro perché sarebbero costrette a occupare spazi differenti, si può ragionevolmente dire che ogni idea è un tentativo destinato a fallire il suo principale intento. Un'idea può essere vera anche quando è errata, nel senso che sarà sempre, qualsiasi risultato avesse raggiunto, una "vera idea". Il credere e il non credere stanno scomodi sulla circonferenza dell'esistere, mentre la Verità è nel centro al quale la circonferenza deve il suo esserci. Centro che non ha un luogo diverso da tutti i luoghi, allo stesso modo del punto privo di estensione che, replicando la sua assenza d'estensione, dà modo all'estensione di affermarsi tra due punti inesistenti. L'unico modo per poter osservare la Verità è dato dal non volerla possedere.

La prima caratteristica dell'intelligenza


L'intelligenza universale ordina il mondo attraverso l'essere l'ordito del mondo, il quale trama al fine di affinare l'intelligenza in ogni parte del magnifico tessuto che l'esistenza dona a tutti, senza farne motivo di vanto. È per questo che un'intelligenza vanesia non è intelligente.

venerdì 21 dicembre 2012

È difficile


È sempre difficile, per coloro che sono stati messi nella condizione di "vedere" i princìpi, dire di un'élite, alla quale appartengono non per merito, ma per decisione dell'Assoluto. Ancora più arduo è dirlo in un'epoca nella quale il concetto di élite pare essere una bestemmia rivolta contro il diritto di avere tutti le stesse opportunità. Scrivere di ciò che si capisce, attraverso quel "vedere", intuitivo e incomprensibile per chi non vede, di norma scatena sentimenti che inducono chi legge all'astio feroce o, nella più rosea delle situazioni, all'indifferenza occasionalmente mista al disprezzo. Verrebbe da chiedersi per quale ragione scrive colui che conosce aspetti del reale che sono più reali dell'apparenza, in quanto ciò che può essere esposto, perché appartenente al mondo del relativo, può essere compreso nella sua essenza solo da coloro che già sanno. Chi non vede la realtà nei suoi princìpi costitutivi capisce quello che gli riesce e, più sovente, riduce quello che non è alla sua portata di comprensione, deformandone il senso. La rigorosa e stringente logica, che si è obbligati a utilizzare per esprimere il difficile da comprendere, non basta a soddisfare chi si accorge di avere dei limiti intellettuali che potrà superare solo che l'Assoluto lo voglia. Da questi problemi nasce spesso il silenzio di chi sa e, insieme a quel conoscere, sa anche che non è attraverso le parole, pronunciate o scritte, che si può trasmettere la conoscenza. Eppure la necessità di aiutare il prossimo ad accelerare la propria andatura, verso i confini del proprio limitato sapere, è forte e induce alcuni al tentativo di comunicare ciò che comunicabile non è. In effetti il compito di aprire gli occhi dell'intelligenza è riservato alla vita stessa, ma chi già conosce qualcosa in più di questa stessa vita… di questa vita è parte e, forse, anche flebile strumento che può decidere di essere attivo nel limite, oneroso ma giusto, che la vita gli ha riservato, perché quel limite è stabilito dalla libertà che ha ognuno di comprendere secondo i limiti che sono impliciti alle proprie qualificazioni. La Libertà assoluta di cui è portatore l'Assoluto non è libera di contraddirsi, dunque questi necessari confini impediscono che un individuo possa godere o soffrire appropriandosi della libertà di un altro individuo, allo stesso modo in cui non è possibile, per una persona, portare avanti il lavoro che spetta a un'altra persona svolgere.

Una questione di equilibri


Ho vissuto un po' alla cazzo, sono il primo a dirlo, inseguendo ondate di piacere tiepido ottenute senza tuffarmi all'interno di problemi che non mi hanno mai fatto sentire la loro mancanza. Alla fine di ogni giornata mi dicevo:— Anche oggi è andata!— nella speranza che sarebbe stato così anche per il domani. In quanti potrebbero rinfacciarmi il non essermi posto la questione dell'equilibrio cosmico sul quale la realtà è fondata? È, questo, un equilibrio fetente, perché tradisce in silenzio tutti quelli che contano di sfangarsela. L'asse della bilancia esistenziale sulla quale ognuno è seduto è decisamente più lungo di quello sul quale ci si sedeva da bambini, ai giardinetti dell'asilo. Tanto lungo che ci si può correre sopra senza che questo dia una sua risposta immediata al disequilibrio provocato, risposta che avrebbe il pregio di avvisarci che a ogni errore commesso corrisponderà una conseguenza che quell'errore tenderà a ricomporre attraverso una pena da scontare. È vero che la possibilità di essere graziati dalla misericordia della provvidenza è sempre lì che ci guarda, ma per agire ha bisogno che si arresti la propria corsa verso il disequilibrio, e si torni sui propri passi per rimediare, quando questo è possibile, agli errori commessi. Quando il tornare indietro ad aggiustare le cose rotte non è possibile... allora bisognerà aggiustare le rotture fatte da altri, anche quelle che non ci riguardano da vicino.

martedì 18 dicembre 2012

La libertà degli uccelli


La libertà i giovani uccellini la conoscono bene, perché per guadagnarsela devono buttarsi nel vuoto senza alcuna certezza su come andrà a finire quel presunto volo... a causa del doversi affidare solo agli immaturi muscoli delle proprie ali.

venerdì 14 dicembre 2012

Identica nella diversità


Ha nevicato molto stanotte, e tutto è di nuovo imbiancato come è normale che sia nell'inverno di ogni esistenza. Tutti i colori sembrano contenti di essersi ricomposti nel bianco dal quale derivano, e il bianco pare essere immobile nel suo veloce avanzare verso nuovi colori. Sempre diversa nell'essere uguale, l'esistenza si trasforma, non accontentando che se stessa nel non voler scontentare nessuno.

giovedì 13 dicembre 2012

Sul coraggio


Il coraggio è importante perché è il segno, lasciato sull'uomo, dalla crepa formatasi sullo spesso muro che ci separa dagli altri. Parlo dello speciale coraggio che dispone un essere a lottare e sacrificarsi per un altro essere senza avere nulla in cambio se non la paura di non farcela. È, questo, il coraggio dell'amore che ancora non è consapevole di essere amore universale. Gli uomini lo chiamano eroismo, ma nessun eroe si sente un eroe solo perché ha amato gli altri più della sua stessa vita.

mercoledì 12 dicembre 2012

Sulla teoria della reincarnazione


L'esistenza è molto più complessa di una formula matematica. Quest'ultima agisce in sintonia con le leggi universali, ma lo fa su un piano di realtà soltanto, mentre la vita si esprime in una moltitudine di piani correlati tra loro, certamente, ma da corrispondenze estremamente complesse difficili da prevedere. Prime fra tutte quelle temporali, perché i nodi che nella vita si aggrovigliano non trovano sempre il modo, sulla stessa linea temporale, di risolversi. Poi ci sono le intenzioni che giocano un ruolo determinante, perché due risultati analoghi tra loro possono essere stati determinati da intenzioni individuali opposte, e poiché l'intenzione stabilisce il grado di responsabilità di chi agisce, le due diverse individualità che hanno ottenuto gli stessi risultati avranno da questi ultimi delle conseguenze diverse. Questo significa che non sempre il risultato del proprio agire produrrà effetti a esso consequenziali, perché quei risultati saranno in armonia con le intenzioni che li hanno motivati. La direzione spirituale di ogni azione dipende dalle intenzioni che l'hanno orientata, per questo non è possibile ridurre l'esistenza a una serie consequenziale di cause e di effetti rigidamente deterministici. Lo spirito, che è intelligenza normativa della manifestazione dell'esistenza, è ben oltre la matematica. Quest'ultima ne rappresenta alcune leggi svolte sul piano di realtà quantitativo che le è proprio, mentre su quello qualitativo ha corrispondenze analogiche e simboliche, e sarebbe un errore ridurre il tutto a una sola sua parte. Karma indica l'azione in generale, ma è un termine abusato dalla credenza popolare che si riferisce all'idea che un essere sia sempre se stesso nel ripresentarsi alla vita in successivi e diversi cicli temporali. Le sacre scritture delle tradizioni di tutti i popoli trattano, concordi tra loro, di una molteplicità degli stati dell'essere, e non di un essere che si reincarna indefinitamente fino a raggiungere la perfezione delle proprie possibilità. Significa che oggi sei tu e alla fine di questa esistenza l'aggregato al quale corrispondi cesserà di essere, ma non lo farà la sua centralità, perché essa è, a immagine del principio dal quale proviene, immortale. Questa centralità, chiamata sé in opposizione alla superficialità riflessa dell'ego, è la stessa per ogni essere, ed è l'Essenza dello Spirito assoluto che tutto pervade e che il tutto contiene in Sé. L'attaccamento al proprio io determina la speranza di essere uguali a se stessi, in tutti i cicli vitali, anche della parte a noi superficiale, ma è una riduzione della verità che, così riducendosi, si corrompe allontanandosi da ciò che essa, in realtà, è.

lunedì 10 dicembre 2012

Finalità diverse


Il fine che si è data ogni religione è racchiuso nella salvezza, mentre la finalità dell'esistenza si chiama Libertà. Non c'è comune misura tra chi spera di cavarsela e chi vuole la Libertà.

venerdì 7 dicembre 2012

Io non credo


Io non credo affatto in Dio, ma ne vedo la traccia in ogni granello di sabbia. Quando tu guardi il riflesso del sole in una pozzanghera non dici di credere al sole perché ne vedi il riflesso, ma sai che il sole che si riflette nella pozza c'è, e lo sai anche se sei sotto a uno spuntone di roccia che alla tua posizione impedisce la vista del vero sole. Gli uomini immergono le loro mani nella pozzanghera e danno un nome diverso al riflesso che, nell'acqua scossa, cambia forma, ma il vero sole non cambia perché la sua immagine si modifica in quel muoversi.

sabato 1 dicembre 2012

Che meraviglia!


La vita è un insieme di meraviglie, che poi sono il risultato della somma di tante altre piccole meraviglie. Meraviglia persino il fatto che siano tanto pochi quelli che se ne accorgono...