martedì 20 dicembre 2016

Solitudine e martirio...

La solitudine conseguente al conoscere la Verità dei princìpi è causata dai tentativi, fatti da chi la conoscesse, di comunicare una o più Verità che non è, e non sono, alla portata di comprensione delle intelligenze a carattere individuale, essendo la Verità dei princìpi a carattere universale, e per questo impossibilitata a stare all'interno di ciò che le è inferiore, non potendo l'universale stare all'interno, dunque essere compreso, da ciò che lo contiene. Mai il più potrebbe essere compreso dal meno, o un contenuto comprendere interamente il proprio contenitore. Allo stesso modo un effetto non sarà in grado di comprendere interamente la causa che lo ha determinato. La stessa logica, essendo un effetto della Verità, non potrà pretendere di comprendere, nella sua interezza, la Verità alla quale essa deve il suo esserci.
Per conoscere la Verità una intelligenza individuale deve essere capace di universalità, capacità data dalla centralità, universale anch'essa, dell'Intelligenza attorno alla quale un essere umano esprime se stesso. È, questa, una trasformazione voluta dal Cielo che conosce le qualificazioni di un uomo dotato, in grado di non impazzire alla vista delle leggi universali che ordinano la manifestazione della realtà relativa. Chi "vede" la Verità la vede anche dietro gli occhi e le parole delle persone, conoscendo di esse molto più di quanto esse conoscano di sé, e deve pure celare questa visione, i cui risvolti e le cui implicazioni non potrebbero essere accettate da chi è visto a tal grado di profondità nelle intenzioni che nutre nascoste dall'ipocrisia.

A questo si aggiunge la rivolta del mondo che non accetta gli si possa sfuggire e, per questo, alla vista interna si accompagna, nel migliore dei casi la solitudine, e nel peggiore il martirio.

Alcune considerazioni attorno al concetto di normalità...

Il problema è che la genialità sta nascosta nella vera "normalità". Normalità che è aderenza alle norme universali che regolano, modulandone l'espressione, ogni manifestazione della realtà. In altri termini, poiché è la verità a reggere la realtà, la normalità è l'aderenza alla verità conosciuta al di sopra del dubbio, e nel rifiuto delle falsità, vere anch'esse, in quanto "vere" falsità...

È per questo che è giusto dire che la realtà è vera, anche se è una verità doppia che la caratterizza, e la genialità è data dalla capacità dell'intelligenza di saper distinguere la valenza propria alle diverse qualità nelle quali la verità esprime le proprie possibilità di essere orientate al fine dell'esistenza, che non è la felicità, ma è la libertà, essendo la felicità solo la dimensione emotiva che le è conseguente.