domenica 29 aprile 2012

C'è solo un modo


C'è solo un modo, per chi comunica scrivendo, di essere aderente al vero che conosce, ed è lo stesso a disposizione di chi parla soltanto: non difendere il proprio interesse materiale. Questo perché la spiritualità di ognuno, che è anche direzione delle proprie intenzioni orientata ad abbracciare il diverso da sé, è la norma universale per la quale l'universo esiste.

sabato 28 aprile 2012

Farfalle d'ombra


Farfalle d'ombra che cercano luce 
odio e amore muovon le nostre ali
 vicini al vero è un faticare atroce
non vederlo è causa di tutti i mali

domenica 22 aprile 2012

Non lascia scritto


Questo silenzio che ci sta attorno sa di ognuno senza essere intrusivo, ama tutti senza giudicare e possiede soltanto il Nulla. Ha persino la pazienza di aspettare che ognuno di noi sia tanto maturo da sapersi comportare allo stesso suo modo e, soprattutto... non lascia scritto nulla.

sabato 21 aprile 2012

Senza compromessi


Il non voler scendere a compromessi trasforma la propria vita in una dura esperienza, mettendola al centro di mille difficoltà. Si è rifiutati e derisi, soli di fronte al mondo che si vende, eppure... eppure è l'unica via per incontrare l'amore senza compromessi...

Necessità inderogabile


Vivere in questo mondo, nel quale la malvagità e l'ipocrisia regnano, non è facile, ma è necessario per non essere, a propria volta, malvagi.

giovedì 19 aprile 2012

La "disgrazia" chiamata Verità




Quando a qualcuno, disgraziatamente e per la sconosciuta volontà dell'Assoluto mistero, è stato tolto il velo che protegge attraverso l'oscurità, questo qualcuno vede che sotto a quel velo c'è la Verità, e oltre al resto c'è anche quella dentro di sé che lo riguarda. Per questo ho dovuto scrivere "disgraziatamente". Questa cosa della "svelatura" la si potrebbe anche chiamare rivelazione o, secondo un modo di dire più pomposo, prima illuminazione, risveglio, iniziazione, ma in tutti questi termini la fregatura resta la stessa: ci si ritrova a dover fare i conti con la propria ombra che ti guarda ormai scoperta. Vedere il Vero è cosa riservata ai pochi in grado di non impazzire guardandosi negli occhi, e anche guardando negli occhi altrui. Il Vedere ha inizio con l'assoluta consapevolezza dei princìpi universali che ordinano l'esistente, ma non si limita all'intelligenza che si trova di fronte alla possibilità di superare le limitazioni imposte dalla cieca individualità. È un vedere costretto dalla propria nuova intelligenza, diventata universale, a guardare le vere intenzioni che motivano le persone. La Verità non è per tutti, e colui che la può vedere se ne accorge in fretta, e non è comunicabile, perché appena si tenta di descriverne il processo intellettuale attraverso cui essa si mostra... non è più la stessa vera Verità, quella che si tenta di mostrare ad altri. Nulla sa difendersi dagli sguardi privi di intelligenza universale quanto riesce a fare la Verità...

martedì 17 aprile 2012

Parlare del Tao




È difficile parlare del Tao, perché è detto che quando si tenta di darne una definizione... quella data non è mai corrispondente al Tao. Il Tao è il punto privo di estensione, centrale all'essere e simbolo del Non essere, il Tao è la rappresentazione del silenzio che tutto conosce e che non può essere detto, ma solo ascoltato. Esso è nella consapevolezza che si arricchisce quando capisce di essere il mezzo e il fine. L'intelligenza, per essere consapevole e non semplicemente cosciente di esserci, deve avvicinarsi all'universalità delle sue possibilità, ma per farlo deve scansare, superandone le costrizioni e gli obblighi, il piano individuale su cui si compiace di stare. Le tensioni a cui la vita ci espone mettono alla prova tutto di noi, ma quale soddisfazione, quale pienezza può essere paragonata al conoscere le ragioni del tutto attraverso la perfetta conoscenza delle leggi che ordinano il tutto? Nella danza attraverso la quale un essere osserva se stesso in relazione al mondo, guarda valutando le proprie reali intenzioni e decide di scegliere l'armonia del mondo come fosse un diapason per accordare la propria armonia interiore, per disporsi non solo a capire la volontà di un Cielo misterioso, ma anche a metterla in pratica offrendo se stesso al Cielo, regalandosi agli uomini e sviluppando la pazienza sorridente che tutto comprende, in quella danza ognuno deve estrarre i propri valori, e questi devono poter abbracciare tutti gli esseri, aiutando coloro che stanno più in basso ed essendo disposti a essere aiutati da chi è più avanti nella ricerca della perfezione. La prima cosa da imparare dall'esistenza, per comprendere le ragioni dell'esistenza, è l'amore per la Verità, prima di ciò che si è veramente e poi di quello che si potrebbe riuscire a essere.
Il Tao è la rappresentazione simbolica delle leggi universali che regolano la Via verso la perfezione. In questo loro essere universali i princìpi nulla si lasciano sfuggire, dunque può accadere di spingere i propri passi fuori dalla Via della Verità, tuttavia anche nel commettere errori si resta nella via, perché la Via è, prima di ogni altra cosa, Libertà, dunque anche libertà di scegliere l'errore. Errore che sperimentato porterà al suo poter essere riconosciuto creando, in questo riconoscimento, le condizioni per poter rientrare coscientemente sul sentiero giusto adatto a ognuno di noi. L'Assoluto, del Quale il Tao è la rappresentazione, simbolica e muta, delle Sue leggi universali, tutto può tranne che contraddire Se stesso, e l'Assoluto è Libertà assoluta che si manifesta nella realtà relativa concedendoci di decidere per noi stessi, liberamente, cosa essere.

lunedì 16 aprile 2012

La scrittura e le intenzioni che la motivano


Chiunque scriva ha, quando l'ha, nella propria abilità di saper rigirare la frittata il proprio peggior nemico. L'attenzione dovrebbe sempre essere focalizzata sulla qualità delle proprie reali intenzioni, generate dalla direzione spirituale che la propria intellettualità ha scelto di prendere. Solo la via caratterizzata dalla disponibilità al sacrificio di sé rappresenta un reale pericolo per tutti coloro, e sono davvero una moltitudine, non in grado di coglierne la valenza, universale perché centrale all'essere... come soltanto il "Non essere" può realizzare.

domenica 8 aprile 2012

Il segreto degli scrittori


Uno scrittore ignora il meccanismo che dà modo alla sua mente di tradurre in parole la misteriosa ispirazione che lo assale. Lo ignora perché l'ispirazione non è generata da un meccanismo. Si trattasse di un insieme di rotelle e ingranaggi si potrebbe sempre smontare il tutto per poi ricomporlo, una volta svelati gli intimi segreti del suo funzionamento. L'ispirazione è, per lo scrittore, quello che il punto privo di dimensione rappresenta per la geometria: un mistero attraverso il quale un punto non esteso si trasforma nell'estensione che dà modo, alla distanza tra due punti, di essere una retta orientata nello spazio la quale, a propria volta, costituisce il contorno del piano che acquista solidità nella forma che ci caratterizza. Forma che è contorno di un limite, tanto da poter affermare che la stessa esistenza è l'espressione della moltiplicazione di limiti che ostacolano la libertà. È in questa somma di ostacoli limitanti che s'innesta la creatività di chi immagina di poter scovare, attraverso la misteriosa e non estesa ispirazione, la ragione d'essere di tutte le limitazioni possibili: la consapevolezza del valore della Libertà.