martedì 17 aprile 2012

Parlare del Tao




È difficile parlare del Tao, perché è detto che quando si tenta di darne una definizione... quella data non è mai corrispondente al Tao. Il Tao è il punto privo di estensione, centrale all'essere e simbolo del Non essere, il Tao è la rappresentazione del silenzio che tutto conosce e che non può essere detto, ma solo ascoltato. Esso è nella consapevolezza che si arricchisce quando capisce di essere il mezzo e il fine. L'intelligenza, per essere consapevole e non semplicemente cosciente di esserci, deve avvicinarsi all'universalità delle sue possibilità, ma per farlo deve scansare, superandone le costrizioni e gli obblighi, il piano individuale su cui si compiace di stare. Le tensioni a cui la vita ci espone mettono alla prova tutto di noi, ma quale soddisfazione, quale pienezza può essere paragonata al conoscere le ragioni del tutto attraverso la perfetta conoscenza delle leggi che ordinano il tutto? Nella danza attraverso la quale un essere osserva se stesso in relazione al mondo, guarda valutando le proprie reali intenzioni e decide di scegliere l'armonia del mondo come fosse un diapason per accordare la propria armonia interiore, per disporsi non solo a capire la volontà di un Cielo misterioso, ma anche a metterla in pratica offrendo se stesso al Cielo, regalandosi agli uomini e sviluppando la pazienza sorridente che tutto comprende, in quella danza ognuno deve estrarre i propri valori, e questi devono poter abbracciare tutti gli esseri, aiutando coloro che stanno più in basso ed essendo disposti a essere aiutati da chi è più avanti nella ricerca della perfezione. La prima cosa da imparare dall'esistenza, per comprendere le ragioni dell'esistenza, è l'amore per la Verità, prima di ciò che si è veramente e poi di quello che si potrebbe riuscire a essere.
Il Tao è la rappresentazione simbolica delle leggi universali che regolano la Via verso la perfezione. In questo loro essere universali i princìpi nulla si lasciano sfuggire, dunque può accadere di spingere i propri passi fuori dalla Via della Verità, tuttavia anche nel commettere errori si resta nella via, perché la Via è, prima di ogni altra cosa, Libertà, dunque anche libertà di scegliere l'errore. Errore che sperimentato porterà al suo poter essere riconosciuto creando, in questo riconoscimento, le condizioni per poter rientrare coscientemente sul sentiero giusto adatto a ognuno di noi. L'Assoluto, del Quale il Tao è la rappresentazione, simbolica e muta, delle Sue leggi universali, tutto può tranne che contraddire Se stesso, e l'Assoluto è Libertà assoluta che si manifesta nella realtà relativa concedendoci di decidere per noi stessi, liberamente, cosa essere.

Nessun commento:

Posta un commento