venerdì 28 marzo 2014

Dieci risposte a dieci domande

Normalmente le grandi domande sull’esistenza nascono in presenza del dolore, della malattia, della morte e difficilmente in presenza della felicità che tutti rincorriamo, che cos’è per lei la felicità?

Uno stato emotivo che trova la sua completa realizzazione quando accompagna la consapevolezza di essere identici alla generosità priva di secondi fini.

Cos’è per lei l’amore?

La prima ragione d'essere dell'esistenza

Come spiega l’esistenza della sofferenza in ogni sua forma?

La sofferenza, allo stesso modo della gioia, è una necessità legata alla libertà di scelta, data agli esseri dalla Libertà assoluta che non può contraddire se stessa.

Cos’è per lei la morte?

L'agente necessario al capovolgimento dei poli che un'apparente opposizione deve avere per iniziare un nuovo ciclo di esistenza alla ricerca della perfezione che non è stata ancora realizzata.

Sappiamo che siamo nati, sappiamo che moriremo e che in questo spazio temporale viviamo costruendoci un percorso, per alcuni consapevolmente per altri no, quali sono i suoi obiettivi nella vita e cosa fa per concretizzarli?

L'obiettivo è la Perfezione assoluta, e i mezzi per essere realizzata sono dati dall'esistenza.

Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?

Ognuno ha il proprio che è commisurato a ciò che ogni individuo è nello stato dell'essere in cui si trova.

Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

L'uno, prima di moltiplicarsi nei molti è un uno, e la moltiplicazione che determina la molteplicità sociale, aspetto quantitativo degli esseri, è un processo quantitativo che non tocca la qualità data dall'essere un uno diverso da tutti gli altri. L'individualismo è negazione delle proprie qualità quando è esaltazione di sé, ma diventa strumento di crescita interiore quando sacrifica i propri interessi esteriori al fine di aiutare gli altri. Prima di aiutare occorre essere e coltivare quelle qualità che servono per aiutare gli altri.

Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?

Il bene e il male spesso si trasformano l'uno nell'altro, ma in generale si può dire che è bene ciò che non nuoce a nessuno e male quando nuoce a qualcuno.

L’uomo, dalla sua nascita ad oggi è sempre stato angosciato e terrorizzato dall’ignoto, in suo aiuto sono arrivate prima le religioni e poi, con la filosofia, la ragione, cosa ha aiutato lei?

Mi ha aiutato il Mistero assoluto, dandomi la possibilità di vivere in aderenza ai princìpi universali che ha mostrato e mostra alla mia coscienza la quale, in seguito a quel trascendente intervento, è diventata consapevolezza spirituale.

Quale è per lei il senso della vita?


Il senso principale è dato dall'identificazione alla stessa fonte che ha generato l'esistenza.

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