Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
venerdì 17 maggio 2013
Difetti da nascondere
Una delle cose che più contano per l'essere umano è la faccia, intesa come dignità personale da esibire al pubblico che esibisce la propria. Ogni uomo ha, però, un personale modo di misurare questa dignità e, in generale, la misura senza alcuna dignità. Così mantiene integra la propria idea di onore in modo da evitare di perdere una faccia che non ha mai avuto. Il mafioso in particolare è un esperto in questo tipo di manovre, e difende il proprio prestigio anche a costo di perdere la faccia migliore che avrebbe avuto senza quel prestigio da difendere. Tutti hanno una faccia, anche i santi ce l'hanno, con la differenza che il santo non teme di perderla perché l'ha già persa quando si è avvicinato a Dio. Per questa ragione l'essere santi induce a mostrare i propri difetti e a nascondere i pregi, per non dover mortificare chi santo non è ancora riuscito a esserlo. In Oriente questi speciali quanto rarissimi esseri, i quali hanno superato i limiti impliciti all'individualità umana addentrandosi nell'universale, sono chiamati "La gente del biasimo", e sono considerati i prediletti dal Cielo, coloro i quali siedono a fianco dell'Assoluto Mistero senza esserne orgogliosi, perché per chi è santo l'orgoglio e l'umiltà sono entrambi orribili difetti.
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