Quale altra civiltà riuscirebbe a sentirsi tanto migliore di quelle che l'hanno preceduta, senza essere peggiore? La fiducia nella ripetizione sperimentale, nel materialismo che pretende di spiegare la natura di un'esistenza che non si ripete mai, è fede più cieca di quella che riempie i cuori e le menti della speranza di poter guadagnare la felicità eterna attraverso le bugie raccontate a un prete.
Intelligenze più superstiziose delle incredulità disposte a credere al non credere, stanno incantate davanti al grande numero di incensi che riescono a infilzare un tostapane cromato, e intanto pregano il dio del gioco del Lotto, offrendo i simboli del denaro alle bocche ingorde delle macchine della disperazione, sempre tintinnanti e spalancate, che non calmano la fame delle mafie che riempiono le chiese di audaci fedeli intenzionati a depositare il peso delle loro colpe sulle spalle del Sacro.
Il muro sollevato dal dubbio nasconde i valori eterni del sacrificio d'amore, e i suoi mattoni mostrano orgogliosi quello che le nuvole del Cielo non sono capaci di fare.
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