La caratteristica che domina nell'umano essere è data dal credere di detenere l'unica intelligenza dell'universo, e di dover ringraziare il caso di questo suo poter ragionare. In effetti, quando si ragiona senza essere a conoscenza della natura dei princìpi dai quali il ragionare deve procedere… è davanti al caso che occorrerebbe inchinarsi, se il caso non fosse quello che è: il modo di agire di ragioni delle quali si ignora tutto.
Essere convinti di possedere un'intelligenza che sovrasti ogni altra equivale a credere che un figlio possa essere il genitore dei propri genitori.
La realtà alla quale l'essere umano assegna arbitrariamente modalità casuali, le quali implicherebbero l'attribuzione dell'ordine al disordinare a casaccio, casualità che non è parte nemmeno di un vortice di polvere o di uno schizzo d'acqua, meriterebbe di essere chiamata "Intelligenza universale", perché è ago e insieme filo che cuciono tutti gli elementi necessari all'equilibrio generale, quello che consente la vita dell'universo.
L'intelligenza umana si esprime attraverso la logica o l'illogicità del ragionare al quale, pomposamente, affibbiamo l'aggettivo "razionale", che dovrebbe indicare la capacità di dimostrare la sussistenza di una realtà attraverso l'analisi dei suoi princìpi costitutivi, al fine di arrivare a determinare una sintesi finale che racchiuda in sé il giusto senso, che è direzione delle proprie intenzioni, da assegnare alla problematica affrontata.
Il ragionare attraverso il pensiero è peculiarità squisitamente umana, mentre gli animali utilizzano l'associazione per immagini che è certamente meno analitica della nostra, ma ha l'immediatezza di cui necessita l'istintualità.
L'Intelligenza universale, invece, non è sottomessa allo scorrere del tempo e alla vastità dello spazio, essendo la causa sia della durata che dell'estensione, e nessuna causa partecipa ai propri effetti, né da questi può essere modificata.
Non c'è un solo infimo componente dell'universo che non obbedisca alle leggi stabilite da questa Intelligenza infinita, che tutto permea con leggi che hanno in vista la Libertà infinita per ogni realtà dalla quale l'universo è formato.
Ogni effetto, prodotto dalla propria causa è legato, attraverso le ragioni che l'hanno determinato, a quella stessa causa, e di quella causa condivide la centralità senza forma. Ogni elemento dell'universo ha la stessa centralità della propria causa, e ogni causa ha in sé la stessa centralità della Causa prima, la quale corrisponde alla riflessione dell'Assoluto centro che è presente ovunque, non essendo né un essere e neppure all'interno o all'esterno di ogni luogo.
In questo condividere la stessa centralità universale ogni realtà, sia essa microcosmica o macrocosmica, si trova a essere, al grado che le è proprio, a una certa distanza dalle possibilità attuative inerenti alla totalità dei prolungamenti contenuti nelle proprie possibilità di essere.
È a questa centralità che l'essere umano deve la possibilità di comprendere i princìpi che sono norma universale per la manifestazione dell'esistenza che da questi stessi princìpi è regolata.
Quando un essere umano conosce attraverso la comunicazione cosciente col centro di sé, sede informale dell'Intelligenza universale, non luogo dove nascono le intuizioni e le idee, è detto sia stato illuminato dall'Intelligenza universale.
Illuminazione che è sovra temporale e, insieme, sovra individuale, e costituisce l'inizio del vero conoscere attraverso la consapevolezza dei princìpi ai quali la realtà relativa deve la propria esistenza.
Questo essere illuminato non conosce più attraverso il ragionamento logico, ma partecipa alla consapevolezza universale esente dal dubbio perché assoluta.
Non è un conoscere tutto, è solo un essere entrati consapevolmente nella sfera delle cause, ed è l'inizio di un lungo percorso di attuazione, nella propria vita, delle verità così conosciute, che conduce a essere liberi da ogni costrizione attraverso una uscita dal mondo delle limitazioni che è volontaria.
In ultima analisi l'intero universo è il mezzo attraverso il quale la Libertà assoluta, quella che sta al centro di ogni cosa, può essere pienamente realizzata.
L'Intelligenza universale comprende anche la logica umana e la razionalità che da essa deriva, ma la logica, essendo un effetto e non la causa dell'Intelligenza, non può a propria volta comprendere, attraverso il suo mezzo che è il pensiero, tutta la verità alla quale deve il proprio esserci.
La logica può comunque, per quanto le è concesso di interagire con la verità attraverso il suo saper riconoscere le contraddizioni, può comunque illustrare ciò che è possibile spiegare attraverso il comunicare, ma l'essenza della conoscenza di ordine universale, non essendo relativa, mai potrà essere comunicata.
Per questa ragione è detto che la Verità si difenda da sé.
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