sabato 28 dicembre 2013

Ideologie e metafisica

In un senso generale è possibile dire che l'ideologia di sinistra poggi su basi che sono contrarie alla religione, le quali però hanno una finalità analoga a quella religiosa. Le basi sono contrarie in quanto costituiscono una reazione all'ipocrisia che intride la stragrande maggioranza di coloro che fingono di appartenere alla religione, e a quel credere è di conseguenza opposto il non credere generato dalla negazione della possibilità che la religione possa essere legata alla rivelazione di verità immutabili, comunicate da un Mistero trascendente che, per i materialisti, non meriterebbe attenzioni diverse da quelle scientifiche.
La scienza non può entrare nella sfera che oltrepassa la sperimentazione, propria sia alla religione che alla metafisica, per questo è costretta a mordersi la coda quando deve affrontare questioni sovra temporali, come è quella alla quale appartiene il quesito riferito alla precedenza temporale dell'uovo sulla gallina, o al dover stabilire quale sia il momento iniziale in cui l'energia potenziale diventa formale. D'altra parte la religione non fornisce risposte esaurienti sul piano scientifico e sperimentale alle stesse problematiche, perché la sfera d'indagine in cui la scienza opera è distinta da quella dove può indagare l'intelletto che stabilisce analogie tra il microcosmo e il macrocosmo. Al contrario la metafisica risolve tutte le questioni che non sono alla portata sia della religione che della scienza, perché procedendo la dottrina unica da princìpi assolutamente certi, che non contraddicono la logica, sanno individuare ogni contraddizione che impedisca alla logica di spingersi alle proprie estreme conseguenze.
Il risultato della contrapposizione tra un credere religioso e il non credere che gli si oppone è deprimente e intellettualmente infruttuoso, perché sul piano di realtà dove il credere e il non credere stanno non c'è posto per la conoscenza sovra temporale propria alla metafisica. Quest'ultima è frutto della consapevolezza immediata e diretta dei princìpi universali, dunque applicabili a tutta l'esistenza, assi fissi regolatori nei confronti della manifestazione della realtà relativa. Essendo la metafisica una dottrina unica, non filosofica perché non derivata da analisi umane, essa è la stessa per chiunque "veda" la verità dei princìpi, ed è la stessa perché la Verità è, nella sua Essenza, una. Poiché la metafisica è conseguenza della vista interna, che è il modo dell'uomo di condividere l'Assoluto che è la centralità della quale egli è una delle indefinite espressioni all'interno della molteplicità, la conoscenza immediata è sovra temporale e sovra individuale, e non è legata al merito delle azioni compiute da colui che vede i princìpi, ma alle sue qualificazioni spirituali, di conseguenza legate alle sue intenzioni, e anche intellettuali perché la vista interiore è condivisione dell'Intelligenza universale. Per questo la vista interiore è la stessa per tutti i diversi che vedono e comunicano consapevolmente col Centro di sé. La dottrina conseguente è incomunicabile nel suo non essere una fede, e nel suo carattere di Certezza non relativa. Certezza che riguarda la modalità conoscitiva, ma non la totalità di un Mistero il Quale, essendo infinito… non può essere esaurito.
Ogni ideologia è tale perché esclude quello che non rientra nella stessa ideologia, mentre la metafisica è totale e nulla esclude dalla verità, essendo anche la contraddizione ai princìpi una "vera" contraddizione.

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