giovedì 14 marzo 2013

Non si preoccupi, non è una ciste...


Sembrava una ciste, ma il medico, guardandomi con studiata noncuranza, mi disse:— Non si preoccupi, è un tumore, ed è in un brutto punto, se lo tocchiamo rischia la paralisi di mezza faccia con la perdita dell'occhio, dell'olfatto, dell'udito, del gusto e difficoltà a deglutire. Una fistola perenne sul collo che spurgherà pus, dolori di testa e scatti nervosi alla bocca che prenderà una piega sardonica— Lui era afflitto da un'evidente deformazione alle dita delle mani data da un'artrite deformante piuttosto grave, nonostante quella seria limitazione mi disse:— L'intervento è delicatissimo, se vuole la opererò io...— gli risposi con un largo sorriso:— Ma certo dottore!— e non mi feci più vedere. Oggi mi curo col digiuno totale, bevendo soltanto, che dura due mesi di fila, e lo faccio due volte all'anno, allo scopo di prolungarmi la vita affamando, oltre al mio organismo, anche il tumore che così resta piccolo senza uccidermi il nervo facciale. Mi danno tutti del pazzo, e forse hanno ragione, ma chi vivrà vedrà (ecco che sono ancora ricascato in questa battuta del cazzo!)...

5 commenti:

  1. Non si può sentire il parere di qualche altro specialista?

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  3. Ho fatto una biopsia e pure la risonanza magnetica, non sussistono dubbi che la prima diagnosi sia stata meno che corretta. È una sfida in più, probabilmente dovuta al fatto che le precedenti le ho perse tutte... :D La definirei una rivincita, se questo termine non contenesse la parola "vincita"... :D :D :D

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  4. Va bene, la diagnosi è corretta.

    Ma non si può sentire il parere di altri specialisti per comprendere se l'intervento è davvero così improponibile? Se non altro gli altri chirurghi non avranno l'artrite deformante!

    Se poi tutti convergono nel dichiarare i rischi così gravi che dovresti affrontare potrai presentarti alla sfida decisiva con cuore un pochino più leggero. O, almeno, senza scrupoli vari.

    Scusa se mi sono permesso.

    Un abbraccio.

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  5. Se non mi sentissi leggero l'angoscia mi avrebbe spinto ad affrontare la soluzione chirurgica che, a detta di tutti gli specialisti, ha tante di quelle controindicazioni da essere consigliabile solo a chi non sopporterebbe una spada di Damocle sulla propria testa. Questo è un tumore che ha il grave difetto di metastatizzare anche quando è in forma iniziale e ancora benigna e ha il novanta per cento delle probabilità di diffondersi in tumori plurimi nei primi nove mesi dalla sua asportazione. Quelli che chiamo scrupoli per me sono il risultato di due mesi di accurate indagini. Non temo la morte più di quanto temo la vita perché, dalla mia visuale, sono la stessa e unica realtà.

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