Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
martedì 12 marzo 2013
Cosa la democrazia è veramente...
La democrazia è quel sistema politico che assegna a un valore quantitativo, come è quello di ogni maggioranza, il dominio sulla qualità dei valori espressi da qualsiasi minoranza, non volendo considerare che il metro di misura della qualità è il senso dato dalla direzione degli intenti, e non dalla quantità di persone, indipendentemente dalle intenzioni che hanno.
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Infatti fin da ragazzo ho abbracciato l'Anarchia. Naturalmente non quella bombarola o.....come dire......selvaggia. Bensì quella che riconosce la Legge interiore come supremo arbitro del bene e del male. E che spesso è molto più severa della più severa delle leggi umane.
RispondiEliminaIl problema è che non tutti obbediamo alla Legge interiore (e forse nemmeno io sono così obbediente come credo e magari, talvolta, inconsapevolmente, la piego ai miei egoistici bisogni) e fatalmente arriverà qualcuno che in assenza di una legge comune imporrà la sua legge.
E dall'Anarchia il passo è breve verso la dittatura. Perchè l'uomo non è ancora maturo per l'Anarchia.
Come diceva Platone non si può versare troppa libertà nella coppa del popolo.........
E così dobbiamo accontentarci di questa striminzita e ingiusta democrazia.
Da ragazzo ero un anarchico militante, ma non ho mai conosciuto né visto "bombaroli" nel movimento, e neppure individui violenti. Dal 1967 al 1973 sono stato attivo giornalmente a Milano, e conoscevo perfettamente il pensiero di tutti gli anarchici che hanno scritto libri. Oggi, a differenza di allora, conosco la gerarchia dei princìpi essenziali che sono norma dell'esistenza e so, con la stessa precisa certezza, che il piano della realtà relativa e manifestata non è quello dove un'utopia può realizzarsi. La sfera dove tutto ciò che è tende a realizzarsi è il mezzo e non il fine. Il fine è dato dalla consapevolezza capace di trasformarsi in atto raggiungendo la perfezione del proprio stato, ed è in questa perfezione che l'essere, maturata ogni possibilità data dal piano su cui vive, può accedere ai piani successivi attraverso la verticale che attraversa il centro di ogni piano, fino a raggiungere le dimensioni sovra individuali dell'essere per identificarsi alla Verità assoluta. La vita deve il suo essere al movimento da compiere per costruire armonie sempre migliori, analogamente a quanto avviene nel camminare gli equilibri si succedono gli uni agli altri, spezzandosi e ricomponendosi nel seguire la direzione scelta. Senza disequilibri da ricomporre in equilibri la vita si arresterebbe nella perfezione. Per questo la Perfezione stabile non può essere di questo mondo, e deve necessariamente essere in principio all'interno della Causa di tutto questo indefinito ruotare. Da quella Causa centrale tutto proviene, e a quella stessa Causa tutto tende.
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