giovedì 17 ottobre 2013

Sull'attrazione o la repulsione degli opposti


Ogni attrazione ha sempre e inevitabilmente due opposte ragioni di essere, perché tutto ciò che è parte dell'esistenza è caratterizzata da due polarità che sono in opposizione tra loro su un piano di osservazione, ma quella opposizione cessa di essere inconciliabile quando considerata su un livello più elevato, perché più prossimo alla centralità dalla quale tutto ha origine. Su questo superiore piano l'opposizione diventa una complementarità, e su un livello ancora più elevato la complementarità si trasforma in una sintesi, la quale è necessaria al reintegro della primaria opposizione nel principio unico dalla divisone del quale le due opposte polarità hanno avuto avvio. Questo significa che le due ragioni che ha ogni opposizione di attrarsi o di respingersi sono a loro volta opposte tra loro, e anche complementari sul piano successivo della loro realtà. Quindi due poli opposti tra loro possono attrarsi per trovare l'unità che è la loro ragione d'essere, o per distruggersi attraverso la negazione di quella unità. Il male cerca di distruggere il bene perché nega quella unità, mentre il bene tenta di trasformare il male in bene, perché di quella unità è consapevole.

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