venerdì 25 ottobre 2013

Inconscio e superconscio

L'inconscio, a rigore, essendo inconscio è inconoscibile. Semmai sarebbe il subconscio a dover essere conosciuto. Jung, e tutta la psicologia in generale, non hanno attivato l'attenzione che occorre avere per la simmetria nella quale l'esistenza si esprime. Se c'è una sub coscienza dev'esserci necessariamente una super coscienza, la quale non è certo ciò che è inconoscibile, e neppure è data dal galleggiamento degli strati inferiori e nascosti, dunque subcoscienti, del normale stato di coscienza. La super coscienza è la consapevolezza dell'universale e dei suoi princìpi, che sono norma e modulo della manifestazione della realtà relativa. È quella chiamata da tutti i popoli del pianeta "Ispirazione spirituale", ed è prerogativa delle persone iniziate ai misteri dello spirito. Spirito che è Intelligenza universale, madre e contenitore di quella ridotta e individuale che mette l'uomo in imbarazzo, perché incapace di portare alle sue estreme conseguenze la logica. Logica figlia della verità che dalla verità è contenuta ed è, poiché un contenuto non può contenere il proprio contenitore, incapace di riuscire a contenere nella sua interezza ciò dalla quale è contenuta. Logica che si avvale del principio di non contraddizione, che funziona soltanto quando la stessa logica procede, nel suo svolgersi, da princìpi assolutamente certi che devono avere carattere universale, quindi applicabile a tutto l'esistente. Solo la super coscienza è capace di "vedere" la verità dei princìpi universali nell'immediatezza superiore al tempo, e può vederli perché l'illuminazione interiore apre un canale di comunicazione diretta col centro di sé, il quale è a propria volta il riflesso del Centro di ogni cosa e dell'intero universo,  ed è assimilabile all'Intelligenza universale. È chiamato: "Assoluto Mistero dello spirito" o anche, più comunemente, "Dio".

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