martedì 1 ottobre 2013

La creatività che forgia i mondi

La creatività è il giardino fiorito dell'Ispirazione intellettuale, la quale sgorga da una fonte che sta in un "non luogo" misterioso. Da quella Sorgente infinita ognuno attinge con la brocca che è riuscito a modellarsi. Quel recipiente ha la forma e la capacità che gli abbiamo dato con la nostra fatica di vivere, e si lascia impugnare coi manici della gioia e del dolore, per essere retto in modo da sprecare il meno possibile del sacro liquido dal quale si disseta la nostra stessa esistenza. Le nostre intenzioni sono quelle che tengono pulita la brocca, o che la trascurano, e l'acqua che la riempirà sarà trasparente o opaca di conseguenza. L'atto creativo di ogni scrittore è analogo a quello che ha formato l'universo, ma l'intelligenza che crea non è la stessa. L'Intelligenza universale, davanti alla quale l'universo intero s'inchina, è madre della nostra individuale, che si deve prostrare di fronte alla meraviglia del Mistero che la circonda. Creare significa toccare il Mistero con la centralità invisibile che è anche in noi. I limiti siamo noi a disegnarli, e quei limiti daranno forma a mondi o granelli di sabbia, in una fucina che è sempre la stessa, con pareti erette dal desiderio, che nasce dalla necessità di perfezione.

1 commento:

  1. Il problema, o la fortuna, è il tipo di brocca che ognuno è riuscito a modellarsi e che vede come definitivo e immutabile. Un grosso problema in più è che a molti quella brocca sta bene così com'è; anche perché non vedono dove sta il limite e quindi non possono né capiscono perché dovrebbero andare oltre. Con queste persone si potrebbe parlare per molto tempo. Forse qualcuno capirebbe i propri condizionamenti, imposti o autoimposti, e potrebbe voler vedere oltre. Ma non sono molto ottimista.

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