sabato 20 aprile 2013

Il miracolo della normalità


La consuetudine imbarazza la voglia di conoscere, e il voler sapere rincorre ciò che appare essere la normalità. A tutti è concesso di valutare, ma a nessuno è dato il poter fissare il costo del sapere. Non intendo il sapere concesso dallo studio del pensiero altrui, che non può superare le limitazioni dell'intelligenza individuale. Se le superasse non sarebbe più una conoscenza ideata da un individuo, ma sarebbe quella della verità, dominio dell'Intelletto universale. Ma cos'è l'intelligenza che non appartiene all'individuo? Attraverso cosa conosce e come conosce? Com'è possibile che una persona possa avere accesso a questo modo del conoscere che non è di tutti? C'è una centralità in ogni uomo che non è relativa, la sua natura è infinita e costituisce il sapere che è superiore al tempo, e l'uomo può conoscere attraverso di lei. L'intelligenza universale non appartiene al pensiero e non è la ragione, né può essere rinchiusa nella razionalità. È conoscenza diretta che supera la razionalità logica del pensiero, nell'immediatezza al di sopra della durata temporale, per questo è descritta come fosse un vedere. Si vedono i modi attraverso i quali l'ossatura della realtà tiene in piedi l'inganno. Si conoscono, nella perfezione assoluta che sta fuori da ogni dubbio, i princìpi universali che ordinano e modulano l'esistenza e, insieme a questi, si ha il dono di unire tra loro gli elementi infinitesimali dai quali la realtà prende forma, e si leggono le ragioni e le emozioni negli sguardi persi delle persone impegnate a travestire il vero che è in loro. Il poter vedere la realtà per ciò che essa è non è rilassante, e richiede un distacco emotivo che, per essere, deve saper rinunciare a tutto ciò che non appartiene all'intelligenza universale, la quale ha tutto proprio perché non possiede nulla. Questo conoscere ha bisogno di essere nascosto al mondo che non può tollerare la presenza di una realtà che lo superi. Lo stesso mondo che non lascia facilmente la sua presa, e le sue forze sanno riconoscere la presenza di una realtà che non appartiene loro e la combattono attraverso il desiderio e l'inganno. Chi vede paga un prezzo alto quanto la profondità del proprio vedere, per questa ragione la vista interiore vive attraverso la rinuncia di tutto quello che è concesso dal sogno.

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