La realtà è vera, nel suo proprio ambito, e la gradazione di queste verità è data dalla loro prossimità al principio dal quale sono state generate e di cui sono una conseguenza. Una falsità è vera in quanto è una "vera" falsità. Le intelligenze non sono costituite dalle percezioni sensoriali; i sensi sono dei mezzi di comunicazione e di contatto con la realtà, ma non sono certo gli unici strumenti a nostra disposizione. Il velo non è frutto delle imprecisioni sensoriali, ma del modo in cui sono interpretate queste percezioni. È l'intelligenza del cuore che è protetta dal velo. Il cuore inteso come simbolo di una centralità che racchiude intelligenza, sentimento e volontà. In una persona non vedente e sordomuta l'intelligenza procede attraverso immagini, non potendo disporre della consequenzialità discorsiva associata al pensiero così come chi usa il linguaggio conosce. Spesso i sordomuti sono considerati incapaci di formulare pensieri, in conseguenza del loro non saper intendere il linguaggio parlato. Io sono stato per molti anni assistente di persone con serie limitazioni sensoriali, e quando i miei bimbi imparavano a parlare, tra le prime cose che mi dicevano c'era la loro incomprensione per quanto fossero stupidi gli adulti che pensavano questo di loro.
L'unico modo nel quale il velo dell'illusione data dal capovolgimento che ha prodotto la realtà relativa è il risveglio spirituale dato dall'iniziazione. È altresì ovvio che chi non è stato risvegliato neghi l'intelligenza universale, come pure l'Intuizione immediata e diretta col centro di sé, e consideri la rigorosa e stringente logica di principio, da me utilizzata per esporre metafisica in questo sito, una assurda fantasia. La cosa non mi offende, perché conosco le ragioni di questo ignorare, e non offende nemmeno la Verità, perché è proprio la Verità a volere proteggere chi non è ancora in grado di aprirsi alla possibilità di farsi trovare, con la mente sgombra, da pregiudizi di ordine culturale ed emotivo.
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