L'Assoluto è perfezione assoluta, dunque totalità che nulla esclude. Per l'Assoluto atto (essenza) e potenza (sostanza) costituiscono una Realtà indivisa, perché l'Assoluto non è composto da delle parti in relazione tra loro, e questo significa che ogni realtà suscettibile di poter essere espressa diviene attuale solo perché è possibile. La Perfezione assoluta dà origine alla propria riflessione, perché è nella sua possibilità il farlo, così come il riprendere in sé, in principio, la realtà che è stata manifestata. È definito, questo agire associato all'essere, insieme al non agire del Non essere, il respiro dell'Assoluto che manifesta la possibilità universale espirando, e l'attira a sé inspirando, secondo una ciclicità analoga a quella che diviene legge universale della stessa manifestazione della realtà relativa. L'universo esiste, e noi con lui, perché l'esistenza è possibile, ed è possibile perché la Perfezione assoluta, quando riflette le proprie infinite possibilità, le capovolge nell'imperfezione, che dovrà essere guarita attraverso il vivere.
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