La consapevolezza di essere se stessi è la stessa per tutti, perché la centralità alla quale questa certezza è dovuta è la stessa in tutti.
La coscienza che da essa deriva è diversa per ognuno, perché deve avvolgere la diversità di ognuno.
L'obiettivo finale è lo stesso per tutti, ma le vie che vi conducono sono tutte diverse, come lo sono i raggi dello stesso sole.
Quando le coscienze sono vicine (si fa per dire) all'obiettivo si trasformano nell'unica Consapevolezza possibile, la stessa per tutti nel suo vedere la luminosità dalla quale si allunga l'ombra delle indefinite forme generate dal Mistero.
Quando non sono storie che invento, come è questo il caso... le cose che scrivo non sono il frutto di idee personali mie né di altri, ma sono conseguenza della perfetta conoscenza dei princìpi, quella sovra individuale che lottando contro l'individualità non può nutrire sentimenti di orgoglio intellettuale, e neppure il loro contrario chiamato umiltà. Questo perché la verità non può essere né orgogliosa, né umile, nel suo essere vera.
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