giovedì 16 aprile 2015

La libertà di non sbagliare

Che cosa strana che sia possibile avere in dono dall'Assoluto la conoscenza perfetta dei princìpi normativi dell'esistenza, quando non si è fatto altro che sbagliare nella propria vita. Ci sono moltitudini di monaci che hanno vissuto egregiamente nella fatica del sacrificio di sé, vero o presunto non potrei dire, che si lamentano al termine della loro vita per essersi trovati a stringere solo un pugno di sfuggente sabbia. Ma cosa cazzo gli è venuto in mente al Padreterno di farmi uno scherzo di così cattivo gusto? Non poteva lasciarmi dov'ero, certamente scomodo, ma senza l'intero mondo che mi detesta, quando non odia, perché stupidamente convinto che io, orgogliosamente, esponga una conoscenza che mi appartiene perché l'ho rubata ad altri, oppure inventata. Nulla di quel poco che so è di mia proprietà, perché quello che vedo sta lì, di fronte allo sguardo di tutti che, per assenza di qualificazioni che li dispongano al vedere la verità, si ostinano a guardare da altre parti. Luoghi dell'anima che ritengono essere più soddisfacenti per sé. Ma la Verità è oltre la convenienza, perché essa è l'obbligo dato dalla Libertà assoluta... Quella che consente di essere liberi di non sbagliare.

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