lunedì 20 aprile 2015

I perché della cattiveria

Il mondo è affollato da persone malvagie, perché la relativa libertà di cui tutti godono, o soffrono, è crudele con chi è poco intelligente. Naturalmente non si può dire che l'individuo intellettivamente poco dotato sospetti di trovarsi nel mirino della Verità, e neppure potrebbe immaginare che l'universo intero esista grazie alla Verità. Il cattivo pensa che la realtà sia come la gomma da masticare, e basti avere fauci adatte e canini appuntiti per poterle dare forme e significati di proprio gusto. Gli stupidi sono certi che tutto sia soggettivo, masticabile, e che la Verità non esista in ragione del fatto che nella necessaria relatività, alla quale tutto l'esistente è sottomesso, ogni verità non è totale e assoluta. Così il cattivo crede di potersi approfittare dell'incompletezza delle verità particolari, sempre soggette al poter essere ribaltate, e di rivoltarle a suo piacimento. Per questa incompletezza di tutte le verità relative in moltissimi pensano che non possa esistere una Verità che sia assoluta. Tutti coloro che affermano non esista la Verità assoluta neppure si accorgono che, stando a quello che essi affermano, neppure la verità da loro detta potrebbe essere assoluta e, di conseguenza, essa non potrebbe essere esatta, perché ci sarebbe una verità che le è contraria. Questo significa che l'assunto di partenza - che la Verità assoluta non esista - era errato perché generatore di una sintesi contraddittoria.
La realtà è ancora più complessa, perché la Verità assoluta è l'Assoluto stesso, il Quale non appartiene all'esistenza perché Esso è la Causa dell'esistenza e, in quanto causa, non partecipa ai suoi effetti né da questi potrà essere modificato. È così anche per le cause relative all'interno della realtà relativa, ed è così perché il relativo è conseguenza dell'Assoluto ed è quindi regolato dalle leggi universali emanate dall'Assoluto.
Il Mistero assoluto, essendo indiviso infinito ed eterno è insondabile dagli effetti che determina attraverso il dispiegamento delle Sue potenzialità, le quali divengono attuali poiché L'Assoluto è unico e indiviso, dunque potenzialità e attualità sono un'unica realtà: ciò che è possibile diviene e ciò che non lo è rientra nella "Non esistenza" che contiene in principio l'esistenza prima che possa manifestarsi. Il Mistero assoluto si riflette nella "Non esistenza", la quale implica tutte le possibilità di non manifestazione, e successivamente nell'esistenza. Il linguaggio consequenziale e relativo non ha modi migliori per chiamare la realtà che precede l'esistenza, per questo essa è definita come fosse una "Non esistenza", ma essa è maggiore dell'esistenza perché la contiene prima che essa sia. La Verità assoluta contiene in sé la verità totale, che si divide in verità generale e verità particolari. Quella generale è data dall'equilibrio formato dalla somma di tutte le verità particolari e incomplete, ma né la verità generale e neppure quelle particolari sono assolute, e non possono esserlo perché sono immerse nell'esistenza. Le persone stupide pensano che ci sia solo l'esistenza, e che essa sia priva di princìpi universalmente applicabili. Per questo la stupidità si trasforma nelle ingiustizie giustificate dalle emozioni, ma non sostenute dall'intelligenza che conosce i princìpi universali che governano il tutto, modulando il dispiegamento di tutto ciò che è. La cattiveria affonda le sue radici nell'incomprensione delle ragioni ultime del male, perché esso è il volto oscuro della realtà relativa, quello in opposizione al bene. Bene e male sono indivisibili, perché ognuno disegna i confini dell'altro e sono confini in perenne movimento, così che il bene può trasformarsi in male e quest'ultimo a propria volta in bene. L'Assoluto è Libertà assoluta, per questo non potersi contraddire ci lascia liberi di scegliere e di commettere anche il male; ci lascia liberi di essere malvagi, ingiusti e stupidi, perché è solo attraverso la lotta delle verità contrastanti tra loro che la conoscenza può maturare le proprie possibilità di perfezione. A ognuno è concessa la scelta tra bene e male, e solo l'intelligenza in accordo armonico col sentimento e la volontà potrà riconoscere le differenze che separano l'equilibrio dal disequilibrio, le armonie dalle disarmonie. Il fine dell'esistenza è la conoscenza perfetta necessaria per poter agire, o non agire, perfettamente. La cattiveria deriva dalla non comprensione della Verità prima e ultima, e la non comprensione consente all'egoismo di credersi un diritto inalienabile. L'egoismo, invece, è funzionale all'altruismo come il male lo è al bene, e tutte queste possibilità sono orientate alla maturazione della consapevolezza spirituale, la quale è diretta alla realizzazione della Libertà assoluta, che è anche Verità assoluta, perché l'Assoluto è uno.

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