Quello che espongo non è frutto del mio pensato, né del mio cercar di capire il senso che ha l'esistenza. È dottrina metafisica frutto di un vedere che non ha meriti individuali. Sto dicendo che ciò che si lascia osservare e considerare da me non è stato da me scovato, ma mi si è mostrato senza chiedermi il consenso. In questo modo ha cancellato tutto il sapere conseguito dal mio desiderio di capire la vita e le sue ragioni d'essere. Per questa ragione non sono proprietario di ciò che vedo e non posso nemmeno nutrire una qualche sorta di orgoglio intellettuale e, per fortuna, neppure posso rammaricarmi se sono rare le persone che riescono a cogliere il senso di quello che scrivo. Devo dire che lo scrivere di queste cose è equivalente al tacerle, e la scelta di farlo non sta nel voler conquistare il convincimento altrui, perché questo sarebbe dello stesso esile spessore che ha qualsiasi credere o non credere. Scrivo illustrando la dottrina al di sopra del tempo perché gli individui che hanno le capacità per farlo sono davvero pochi, scrivo perché temo che questa conoscenza data dall'immediatezza della consapevolezza spirituale sia dimenticata, e lo faccio anche se sono certo che non potrà essere cancellata perché nasce al di là della manifestazione della realtà relativa. Scrivo, infine, perché la verità è generosa e io la amo, pur temendone le conseguenze.
Fai bene a scrivere. Anche il contribuire di un centesimo al pensiero di un'altra, unica persona che lo legge per caso significa aver impiegato bene il proprio tempo
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