lunedì 4 febbraio 2013

San Rocco


Lo spirito che pervade e motiva l'universo non è definibile, perché non essendo relativo non può entrare in una definizione che, in quanto definizione, lo costringerebbe alla relatività. Il suo non essere definibile non ha escluso che il termine "spirito" sia utilizzato per indicare l'intenzione che è direzione spirituale, così che, per esempio, se una manifestazione di piazza è pacifista si dice che lo spirito di quella manifestazione è pacifista. La direzione, l'orientamento che è anche il senso che determina la qualità di ogni azione, è chiamato spirito in omaggio alle ragioni che vogliono sia viva la manifestazione dell'esistenza. Cercando di dare un valore che sia il più chiaro possibile allo spirito non ho un esempio migliore da dare di quello fornito dalla vita di un santo che amo, San Rocco, il santo laico protettore dal flagello che fu la peste tra la fine dell'anno 1300 e l'inizio del 1400 in Europa. San Rocco protegge dalle catastrofi e dalle malattie gravissime ed è protettore anche del popolo contadino.
Aiutò i malati di peste e fu infettato a propria volta dal curare quegli stessi malati che lo cacciarono, quando il bubbone della terribile infezione si mostrò nel suo pur forte organismo. La forza interiore e le intenzioni di quell'uomo santo lo fecero sopravvivere, e lui tornò a curare i malati che lo avevano cacciato dal lazzaretto, dimentico di quello che questi gli avevano fatto, costringendolo alle intemperie e alla fame. Ecco, per me il modo nel quale San Rocco visse è un perfetto esempio di cosa è lo spirito che muove l'universo e, insieme a quello, anche il nostro mondo, e che dovrebbe guidare anche i nostri cuori.

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