Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
domenica 2 febbraio 2014
Ragione per essere
È opinione comune, tanto comune da essere diventata un luogo comune, che sia più importante il viaggiare che la destinazione di quel viaggiare. Questo credere implica il dare più importanza ai mezzi di quanta se ne attribuisca alla finalità che quei mezzi si sono dati. Poiché è necessariamente il risultato che giustifica il calcolare, e non il calcolo a sé stante, se ne deve dedurre che chi è convinto che nel viaggiare sia contenuta la propria sufficiente ragione d'essere, e nella vita e pure nell'intera esistenza, di conseguenza, le proprie ragioni essenziali d'essere, dicevo che chi crede questo non immagina nemmeno che il termine "esistere" deriva dal latino "Ex-stare" che significa, nella sua stretta accezione, che tutto ciò che esiste non ha in sé la propria sufficiente ragione d'essere. Non può averla perché nessun effetto è nello stesso tempo anche causa del proprio essere.
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