Sono rari i casi nei quali la Verità mette in mostra la propria forza, perché preferisce siano le menzogne a farlo per lei, tutte le volte che non riescono a chiudere il cerchio di falsità che hanno costruito, dunque sempre, perché quel cerchio non può essere chiuso che dalla Verità.
Grandi e piccoli sono i cerchi che si succedono per dare forma alla realtà, ma ci sono dei momenti, nella storia dell'umanità, nei quali la Verità si comporta come se avesse perso la pazienza, e irrompe nel nido di vipere assumendo la forma di un loro piccolo uovo, unico tra i cuccioli innocenti a non essere un portatore di veleno.
La verità non ne ha bisogno per essere pericolosa.
Quella volta, all'essere uscito dal piccolo uovo era stato dato il nome di Gesù, e in pochi si accorsero che non era velenoso.
Crescendo operava miracoli, come solo la Verità è capace di fare quando la menzogna non può neppure sfiorarla.
Il male domina il mondo, ma non può imporre a forza la propria volontà, deve insinuarsi nei cuori attraverso il desiderio di possesso, perché il male è l'avversario del bene il quale è sacrificio di sé.
Fu per questo che i nemici si moltiplicarono presto attorno a Gesù, e per la stessa ragione egli sfidava la legge degli uomini egoisti che, alla fine, lo catturarono.
Gesù poteva piegare la realtà ai propri voleri, dimostrando di essere il primogenito di Dio, portatore della Potenza divina.
E lo fece.
Non fu proprio una battaglia, perché il male è vile nel suo rifiutare gli obblighi che la Verità porta con sé.
La Verità ha regole vere che il male rifugge, perché esso ha regole false che fa rispettare solo ai propri nemici. Non agli amici, perché quelli li tradirà quando avranno bisogno di aggrapparsi alle loro illusioni.
Non si videro fulmini né si udirono maledizioni, e il sangue non rese amara la terra.
Non furono innalzate croci, e la tempesta si trattenne dal lavare i peccati.
Gesù mostrò la Potenza del Padre senza pronunciare verbo, senza spostarsi da dove stava il suo cuore, e oggi le genti non ricordano più quella sua vittoria, perché solo la sconfitta sa insegnare cosa significhi sapersi sacrificare per il bene altrui.
Ho scritto questa impossibile storia per mostrare che nella realtà storica accadde il contrario, Gesù non si oppose con la propria Potenza al male, e non lo fece perché doveva vincere spiritualmente... perdendo materialmente, come il suo raccontare vivendo insegnò.
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