Il fine dell'esistenza è necessariamente, prima che soggettivo, universale, perché si esiste in un collegamento con ogni altra realtà soggettiva. Lo prova il fatto che appena si è raggiunto un fine se ne presenta un altro che gli è superiore, in una catena ininterrotta che se non fosse una catena sarebbe meglio, perché si sarebbe davvero liberi. Ecco... il fine dell'esistenza è il dover spezzare catene. Ops! È nell'averle spezzate tutte...
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