Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
domenica 1 settembre 2013
Attorno alla natura dell'universo
In cosa si riconosce una contraddizione? La si riconosce perché è la negazione della consequenzialità logica che lega tra loro la causa e l'effetto prodotto. Questo significa che se si considerasse effetto qualcosa che negasse la propria causa si otterrebbe una contraddizione irriducibile, dunque una pura impossibilità che vedrebbe essere errata o l'individuazione della causa, o dell'effetto prodotto, oppure di entrambe le cose. Infinite variabili non significa che una può negarne un'altra, perché ogni opposizione è opposizione soltanto su un piano di realtà considerato, ma su quello successivo e superiore diviene una complementarità che tende all'unità del principio dal quale l'apparente opposizione è stata generata. Se così non fosse significherebbe che la realtà non deriva da alcun principio che costituisce la sintesi che risolve ogni divisione. Significherebbe che la realtà non ha il suo fondamento su cause e loro effetti, ma l'avrebbe sulla casualità caotica che per essa diverrebbe legge universale, e in una malandata ipotesi del genere tutto accadrebbe a casaccio e senza alcuna logica ordinatrice. Può sembrare che sia così? È possibile pensare che l'universo sia analogo al meccanismo di un orologio dove gli ingranaggi si bloccano a vicenda perché privi di una logica che li dispone secondo una gerarchia di funzionamento? E questo orologio, con i princìpi per i quali può funzionare oppure no, come si è costituito? Quali saranno state le energie che gli hanno dato forma e gli consentono di girare oppure no? Si è davvero convinti che sia possibile attribuire al caotico caos anche un ordine, e non soltanto il disordine? E se un ordine accidentalmente riuscisse a stabilizzarsi... quanto durerebbe quella stabilità in un universo dove tutto sopravvive perché è in incessante movimento? Si può credere, infine, che la realtà che ama e odia sia riassumibile dall'immagine di ingranaggi che si influenzano per una botta di fortuna?
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