lunedì 9 gennaio 2012


Son tutti lì, più o meno tranquilli, quelli convinti di avere un angelo custode, non sapendo che gli angeli, più che proteggere, fanno danni.
Naturalmente io non ho mai dato credito a questo tipo di fantasie, almeno fino a ora, e quello che sto guardando mi pare abbastanza da doverci credere.
Oddio... non è proprio un credere, il mio, ma piuttosto un dover prendere atto che le cose non stanno come ho sempre pensato dovessero stare.
Io non sono certo uno che crede, anzi, potendo scegliere mi dirigo sicuro verso il non credere a nulla.
Questo almeno fino a qualche attimo fa.
Ma ora, davanti all'essere di luce che ho di fronte, le cose si son rivestite di un'aura che mi fa rimpiangere il caos del buio che l'ha preceduta.
È evidente che sta aspettando io faccia il primo passo, ma verso dove non riesco a immaginarlo.


— Aehm... sei... sei un angelo?—

— Sì, è così che ci chiamate voi umani pensanti—

— Stai dicendo che voi angeli non pensate?—

— Noi conosciamo per intuizione immediata, mentre voi umani, quando non vedete, lo fate per induzione e deduzione logica, quando siete intelligenti, naturalmente, altrimenti vi affidate all'emozione che più vi conviene...—

— Che ci fai qua?
— Io non ti ho invocato—



— Non ce n'è stato bisogno
— Noi esseri angelici sappiamo riconoscere il momento giusto per consentire alle intelligenze di vedere la verità conoscendo i princìpi dai quali è ordinata—



— Stai riconoscendo che sono intelligente?—

— Non correre troppo, sto dicendo che lo sei potenzialmente—

— E cosa dovrei fare, secondo te, per essere accettato dalla verità?—

— Sono qui per darti l'occasione di non fare—

— Mmmm... mi pare una cosa allettante, sono talmente pigro...—

— Il non fare che ti deve guidare implica l'azione disinteressata—

— Ma che stai dicendo?
— Per esistere occorre essere interessati alla vita—



— Per esistere forse, ma tu sei arrivato a fine corsa, e la tua esistenza deve tornare alle proprie origini—

— Ecco... lo sapevo... fai in modo che sia una fine senza dolore, possibilmente che la morte venga a prendermi nel sonno—

— La morte vera non arriva mai mentre si è addormentati
— Lei giunge dopo il risveglio—



— Mmmm... per te io sto dormendo?—

— Sì, ma ancora per poco—

— Non parlare per enigmi
— Cosa dovrei fare per svegliarmi?—



— Dovresti chiederti il perché delle cose...
— Perché nulla è senza un perché—



— È tutta la vita che arricchisco di perché il mio non sapere... e aggiungerne altri non mi aiuterà—

— Ora ti è data la possibilità di conoscere le risposte, perché i princìpi che sono universali saranno per sempre davanti alla tua vista interna
— Ma il vedere la verità non serve a niente se non si mette la propria libertà al servizio della verità
— Questo perché la Verità e la Libertà sono la stessa unica realtà—



E con queste ultime parole la luce, splendente nel buio che si lascia illuminare, mi ha lasciato solo, in compagnia dello stupido che non voglio più essere.


3 commenti:

  1. Ciao Max, sempre bello leggerti.Buon anno!

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  2. Non credo che la Libertà e neppure la Verità siano veramente di questo mondo.
    Post molto simpatico!

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  3. Verità e Libertà sono l'entrata e l'uscita che ha questo mondo, e questo mondo a entrambe deve la propria esistenza. Prima o dopo capirò che la ragione per la quale i miei scritti cessano di essere miei appena sono stati scritti dipende dal fatto che mi sono, e di troppo, superiori... :D

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