lunedì 18 gennaio 2016

Una enorme presa per il culo

Una enorme presa per il culo ci ha regalato un posto scomodo nell'ultima fila del mondo delle apparenze. L'intelligenza è stata data a tutti gli esseri per potersene accorgere, ma quasi tutti perdono tempo a confrontare il proprio intelletto con quello degli insetti, sentendosi migliori solo perché questi ultimi hanno la vocina bassa e, per questo, tendono a farsi sentire mordendo.
Tutti questi IO sentono di essere individualità uniche nel proprio sentirsi al centro di un io che sta sulla superficie, e in pochi si chiedono questo ego da dove venga, e perché sia per tutti lo stesso sentire di essere.
Se io fossi te mi sentirei lo stesso io che so di essere adesso, e questo non può essere altro che la prova dell'esistenza di una centralità che è per tutti la stessa, e che si esprime attraverso la superficie dell'ego che sa di essere un IO.
Per la stessa ragione ogni ego sente di dover competere con gli altri ego, perché se essi si sentono come mi sento io... c'è sotto un imbroglio.
Com'è possibile che nell'universo delle diversità ci siano tanti esseri che sanno di essere un IO nello stesso modo?
Questo sarebbe possibile solo se una Unità, che sta al centro di ogni essere, fosse identica a se stessa nel suo essere, in quanto causa, al di sopra dell'esistenza,  e si esprima attraverso il  nostro sentire di essere lo stesso IO che si esprime in individualità diverse una dall'altra.
Un'enorme presa per il culo osserva silenziosa lo svolgersi del dramma esistenziale, quello che costringe il nostro essere liberi a scegliere se amare gli altri IO, odiarli, oppure cercare di comprendere le ragioni delle diversità, quelle che ci rendono uguali, attraverso la conoscenza di noi stessi.

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