Io scrivo allo scopo di apprendere, non d'insegnare, perché si possono insegnare soltanto le cose che contano poco. È un'avventura incredibile accorgersi, ogni volta, che chi legge non coglie il senso che ho dato al mio scritto; così, poco a poco, è nata in me la curiosità di conoscere cosa è stato capito del mio aver raccontato. Discutendo di questo con gli sparuti lettori mi si è spalancata l'opportunità di considerare l'indefinita ricchezza dei modi attraverso i quali la mente riesce a negarsi la via per allontanarsi da se stessa, e lasciar fluire le capacità proprie a un'intuizione intellettuale di natura non discorsiva.
Sei sempre tu o sei un altro? redcats
RispondiEliminaCiao redcats, ma che domande fai? Non penserai che ci possa essere qualcun altro che riassuma, in sé, tutti i difetti di cui sono l'orgoglioso portatore malato, vero? Un abbraccione a te e una grattatina sotto al mento del tuo micio... Con simpatia... Massimo
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