Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
giovedì 16 aprile 2015
Sul nomadismo
Abele era allevatore, nomade dunque, mentre Caino era agricoltore, stanziale di conseguenza. Ora Caino sta di nuovo uccidendo Abele violando il suo diritto di rappresentare l'altro volto del poter essere stanziali, a dimostrazione che ci troviamo alla fine di un ciclo dell'umanità, che si trova nelle stesse condizioni di un moribondo al suo ultimo, goloso, pasto... Allo stanziale è associata l'arte delle immagini, al nomade quella della musica, ma entrambi sono i volti in apparente antagonismo, che è complementarità, nei quali la realtà relativa si mostra. I cittadini, nelle loro grasse e soffocanti città, detestano la libertà nella quale il nomade danza la propria musica di vita, e ostacola con tutti i mezzi e il cemento che ha chi si oppone alla orrenda costrizione data dal dover vivere ammassati. Ora in nomadi sono risucchiati da coloro che ritengono di essere "civili" nel loro inquinare di veleni il pianeta, e hanno ridotto alla miseria le tribù che un tempo sono state nobili, così i bimbi dei nomadi sono odiati e odiano chi li odia, in un circolo vizioso dove a danzare è solo il demonio del profitto a qualunque costo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento