martedì 7 aprile 2015

Sui punti di vista


Per capire la natura dei punti di vista occorre immaginarsi una circonferenza sulla quale coesistono indefiniti punti, ognuno di essi occupante una posizione diversa da ogni altra. La visuale di ognuno di questi punti ne ha una in opposizione che le si oppone, altrettanto vera quando considerata dalla visuale opposta. Tutte queste diverse visuali corrispondono a una molteplicità di punti di vista, ognuno incompleto e insufficiente a causa della presenza, altrettanto valida, del suo correlativo opposto. Ma c'è un punto che non avendo un correlativo che gli si possa opporre non è, propriamente, considerabile come fosse un punto di vista: esso è quello centrale alla circonferenza e del quale quest'ultima è l'espressione capovolta della sua unità, che sulla circonferenza dal centro generata diviene unicità nella molteplicità. Normalmente la quasi totalità delle persone interpreta la realtà dalla propria visuale, attraverso la loro intelligenza individuale, ma ci sono rarissimi individui che hanno avuto in dono dal Mistero assoluto l'accesso alla visuale centrale data dall'Intelligenza universale, propria all'unità, che è causa di quelle individuali. Queste persone sono dette essere state illuminate a causa del loro comunicare direttamente col centro di sé. Centro identico per tutti gli esseri, riflessione dell'Assoluto. Costoro "vedono" nell'immediatezza sovra temporale, non relativa, esente dunque dal dubbio, e lo fanno grazie alla consapevolezza interiore e spirituale, dei princìpi normativi della manifestazione dell'esistenza. Questi illuminati (termine abusato in modo impressionante) non possono più formulare ipotesi personali né avere idee proprie, perché questo è il prezzo che deve pagare chi vede la verità dei princìpi. La prima illuminazione corrisponde all'entrata nella sfera delle cause. Il difficile arriva quando essi devono applicare su di sé la Verità conosciuta nella sua essenza. Perdonami la pappardella   Ho scordato di scrivere che il centro non ha la circonferenza in opposizione, perché la circonferenza è un suo effetto e mai un effetto può opporsi alla causa dalla quale è stato generato. P.S: la verità detta oggettiva ha il suo correlativo in quella soggettiva, per questo occorre dire che anch'essa corrisponda al più generale dei punti di vista, mentre quella soggettive è il più particolare tra questi. La Verità centrale è oltre l'oggettività e la soggettività.

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