L'esigenza imprescindibile di equilibrio è un mezzo e non il fine dell'universo. È un mezzo finalizzato all'acquisizione di conoscenza e consapevolezza, entrambe superiori all'equilibrio che ogni atto ricerca per poter essere in armonia con l'esistenza che dagli equilibri trae modo di mantenersi viva. Vita che è un mezzo per conoscere, e non il proprio fine dato dal solo sopravvivere. Inoltre un equilibrio perfetto non è realizzabile senza che la vita si fermi, perché essa procede nel suo costante modificarsi proprio grazie agli equilibri realizzati che migliorano il loro stato, oppure lo peggiorano. Tutto questo significa che, essendo il fine dell'esistenza la perfetta consapevolezza di sé, quella che darà modo all'essere di soddisfare la propria possibilità di essere libero, la realizzazione di equilibri, pur nella sua importanza, non supera la conoscenza di sé, e ne consegue che è questa conoscenza che può annullare i debiti contratti con le azioni compiute, incenerendo il karma accumulato vivendo. Se il dover soddisfare il karma fosse una necessità imprescindibile, il mondo sarebbe del tutto orientato alla riparazione dei danni fatti attraverso il fare nuovi e diversi altri danni. Solo la conoscenza perfetta può dare modo di non sbagliare più, ed è per questo che la vita le è sottomessa.
Trasformare il karma in dharma attraverso la fine dell`Ego
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