La normalità ha la sua gamma di possibilità, che occupa lo spazio tra il più e il meno. Dunque una normalità massima in uno dei due poli di questa gamma, diviene normalità minima, che è detta anormalità, sull'altro polo che gli si oppone. Per normalità deve essere intesa l'aderenza alla norma che è definita dai princìpi, universalmente applicabili all'intera esistenza, i quali modulano il dispiegarsi degli eventi che si manifestano, e che ostacola la possibilità di potersi manifestare delle cose che non si manifestano. Cosa dà la possibilità di misurare il grado di normalità di una realtà?
Lo dà il grado di approssimazione che questa realtà mostra di avere al principio che costituisce la sua norma.
Così si può dire che sia normale che il petrolio sia all'interno degli alveoli di roccia che lo contengono, e sia da considerarsi anormale quando lo stesso petrolio è stato estratto e versato su un prato.
La realtà, complessivamente considerata, è un dono fatto a tutti i componenti di questa realtà, dunque è normale donarle in cambio il sacrificio di sé, ed è anormale pretendere che sia la natura a doversi sacrificare.
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