L'esistenza non si accanisce contro chi si accanisce da sé contro se stesso, facendosi del male, preferisce farlo con chi cerca di comportarsi al meglio di quanto gli riesce, perché è in questo modo che l'esistenza aiuta chi ha in sé le possibilità di capire che è attraverso le difficoltà che la propria consapevolezza si affina, crescendo nella necessità di superare i propri limiti.
Chi cerca la felicità non è pronto per la conoscenza, l'unica in grado di determinare un tipo di felicità che rifiuta l'euforia, come rigetta la tristezza, perché conosce le ragioni d'essere e i limiti di entrambe.
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