La perfezione dell'intero universo riposa, in un relativo disagio, sulle imperfezioni che ha ogni sua singola parte le quali, tutte insieme concorrono, attraverso la loro somma, alla stabilità relativa dell'insieme. Se fosse il caso a governare il tutto… i sistemi stellari, e con loro quelli planetari, si comporterebbero come la pallina di un flipper manovrato da un ubriacone, che sta premendo i tasti, rotolandosi a terra nel suo vomito. La conseguente relativa stabilità, derivata dal vibrare dei cicli rotatori ubbidienti alla perfezione generale non è tranquillizzante, perché la perfezione generale del cosmo è sì equilibrata, ma anche perfettibile. Questa sua perfettibilità costringe le piccole imperfezioni - sono microscopiche per l'universo, ma grandi e insopportabili per noi - le costringe, dicevo, a perfezionarsi, e lo fa in tutti i modi possibili che la divina immaginazione può escogitare badando a non interferire con la libertà, anche questa relativa, che ci è concessa solo perché l'Assoluto, che è anche Libertà assoluta, non può permettersi il lusso di contraddire le sue proprie leggi universali. In questo non poter interferire con la nostra libertà l'Assoluto è costretto a doverci mettere in un'apprensione pressoché continua, per farci capire che siamo imperfetti, e usa gli esseri angelici, quelli scuri e demoniaci che si sono ribellati al suo ordine totale, preferendo scorrazzare nei disordini particolari. Questi diavoli hanno limitazioni gravose, nel loro agire contro l'ordine generale, date dal fatto di essere, pure loro, parte di questo ordine, e si può dire, senza timore di sbagliare, che sia anche la parte più disordinata tra tutte. Ciò costringe i demoni a muoversi indirettamente, attraverso il dare ragioni ad altri esseri per agire contro ogni nostro atto benefico, che ai demoni pare favorire l'ordine universale che tanto odiano. Gli esseri angelici decaduti non hanno accesso alla sfera spirituale perché è da loro negata, e sono esseri informali che, però, possono assumere le forme che vogliono, in ragione della loro consistenza che appartiene alla stessa natura del dominio riservato alle energie psichiche. L'uomo può vedere questi esseri solo quando si trova in uno stato di consapevolezza speciale, superiore perché spirituale, e li vede quando questi demoni cercano di ricondurlo alla vita che tutti quanti definiscono "normale", oppure consueta.
Ma poco importa questo, rispetto a quanto sto per scrivere e che mi preme dire…
Il minuscolo angolo di universo che noi esseri umani occupiamo è soggetto, in quanto parte analoga al tutto, alle stesse leggi universali che sono normative per l'universo intero. Ogni parte del tutto obbedisce a queste leggi fisse, come fa lo stesso tutto che segue necessariamente gli stessi moduli che ordinano ogni sua parte, perché il grande è l'insieme dei piccoli dai quali è formato. Le leggi di natura sono l'effetto dei princìpi regolatori dell'universo all'interno del dominio appartenente alla natura, e noi con essa siamo costretti a non poterci defilare, sottraendoci alla necessità di doverci migliorare. Ogni accadimento della nostra esistenza ha, per scopo, la nostra perfezione, e ce l'ha anche se noi siamo convenzionalmente e follemente soddisfatti di essere imperfetti. Le malattie, le disgrazie, la salute e le gioie… tutto questo e altro ancora concorre a guidarci verso l'obiettivo centrale che ci ha fatto nascere, e che ci vuole morti. In realtà sarebbe più appropriato scrivere "rinati alla consapevolezza interiore" che non "morti", se non fosse che la perfezione passa attraverso il decadimento di ciò che si è rivelato inadeguato a reggere la fatica di esistere.
La sintesi alla quale volevo giungere è questa: ogni cosa che ci accade ha la sua precisa ragione d'essere e quella ragione è la nostra, tanto agognata quanto rifiutata, perfezione che ci fissa importuna, e anche una martellata sul dito concorre a questo nostro bisogno di equilibrio stabile; anche un virus, e persino mia suocera - credo di aver detto tutto, mettendoci dentro anche lei -…
Tutte le nostre reazioni che sono in aperta disarmonia con la necessità di perfezione saranno sanzionate, e lo saranno in modo commisurato alla gravità delle nostre azioni.
Sanzionate dalla necessità di perfezione che si accanisce ogni volta che ne intuisce il bisogno.
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