Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
venerdì 5 giugno 2015
Il caso e l'accidente
Quello che è chiamato caso ha motivi di essere che sono sconosciuti, ma li ha, dunque non è un caso che eventi senza apparenti ragioni d'essere accadano. La realtà è totale, e nella sua totalità c'è l'accidente dato dallo scontro, o dall'incontro, di eventi diretti altrove che si sono scontrati o incontrati. L'accidente non è il caso, ma ha motivi che prima di giungere al loro obiettivo picchiano a destra e a sinistra rimbalzando in modo da provocare situazioni che rientreranno nella normalità data da occasioni, desiderabili o odiose, entrambe utili a comprendere che del mondo capiamo poco, e quel poco spesso è sbagliato. :D
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Il caso è il modo che l'Assoluto usa per manifestarsi ma alla fine il caso è necessità.
RispondiEliminaLa manifestazione della realtà relativa è sia necessaria che contingente. Necessaria perché essa è l'espressione di possibilità e contingente perché questo esprimersi non ha in sé le proprie sufficienti ragioni d'essere. Il caso non è il modo di esprimersi dell'Assoluto, quello, semmai, è l'accidente.
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