Un'illuminazione può avere svariate gradazioni nelle quali una meraviglia, ma il più delle volte una disperazione, prende forma all'orizzonte dell'inaspettato.
Il ventaglio di possibilità offerte dal Mistero è decisamente indefinibile, e solo un'illuminazione potrà scrutarne i contorni.
Io posso solo immaginare che i due sostegni che reggono, alle due estremità, lo zigzagare del ventaglio, siano lo stupore e la delusione.
Questo perché l'illuminazione, a qualsiasi livello si esprima, dà e toglie contemporaneamente.
Quando si prende coscienza di una realtà lo si fa attraverso l'abbandono di quella falsa che sarà sostituita.
Ieri ho visto una cavalletta atterrare su una larga foglia. È stato un atterraggio senza traumi, morbidamente eseguito da un insetto che, fino a pochi secondi prima di quell'atterraggio, io credevo fosse l'incarnazione del tentativo di suicidio con esagerate possibilità di andare a buon fine.
Invece quella è arrivata come un Boeing pilotato da un esperto comandante, guidato nella manovra di atterraggio da un controllore di volo astemio.
Ora non potrò più paragonare la mia vita a quella delle cavallette.
All'altro capo della possibilità di essere illuminati si trova l'illuminazione spirituale che, più che un atterraggio, ha l'aria di essere un decollo.
Ho sperimentato anche quella, ed è per questo che sono così allarmato di non riuscire a trovare la foglia giusta...
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