Credo fosse Asimov, ma potrebbe essere stato anche Orwell oppure Huxley, che scrisse: "Il futuro non può essere diverso da come ce lo si immagina", ma non è così, perché per immaginare è necessario comprendere, e se manca la comprensione occorre accettare che le conseguenze di ciò che non si conosce siano del tutto diverse da come ce le si aspetterebbe. Per poter immaginare il giusto, ovvero quali potranno essere le conseguenze della Verità che regge l'universo, è necessario conoscere i princìpi universali dai quali il dispiegarsi della realtà ha preso avvio, perché senza conoscere come il tutto sia cominciato non è pensabile potersi immaginare in che modo la realtà esaurirà le proprie ragioni di essere.
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