Considerazioni attorno ai princìpi universali che legiferano l'esistenza, e racconti sulle loro conseguenze nel dominio relativo nel quale si dispiega la manifestazione della realtà. In mezzo a tutto questo ci infilo, ogni tanto, anche racconti umoristici, secondo la natura che mi trascino dietro o che trascina me. Non si è ancora ben capito in che ordine ciò accada.
sabato 24 luglio 2010
Storie vere
Per chi ama scrivere, creando da quel nulla che ogni scrittore si ritrova a essere, raccontare storie vere è una tortura. La verità costituita dalla realtà non va troppo d'accordo con chi le preferisce storpiature fantasiose, da far passare come fossero preferibili agli accadimenti reali. Non che la fantasia non abbia il suo legittimo grado di realtà, se c'è è reale anche lei; come i miraggi può condurre a perdersi tra le dune dei desideri impossibili a realizzarsi se non nei sogni notturni. Naturalmente anche i sogni sono reali, nel loro proprio dominio, e possono farti scoppiare il cuore di paura.
La realtà, per difendere la propria consistenza, non smette di sottolineare come contraddittorie e insostenibili tutte le ipotesi che l'uomo le disegna attorno. In tutte queste formulazioni di matrice umana qualcosa di essenziale è sistematicamente occultato, nella speranza del formulatore che nessuno se ne accorga. Per fortuna la realtà è totale, occupando tutti gli angoli dell'universo, e tace, ruotando attorno agli uomini come una cacciatrice armata di frecciatine velenose, che scocca appena ci dimentichiamo della sua presenza. Lei usa diversi tipi di veleno da spalmare sulla punta dei suoi dardi, il più pericoloso dei quali è l'incantamento d'amore. Sì, perché insieme all'amore ci mischia l'odio. Se così non fosse ci ritroveremmo tutti ad amare tutti senza alcun merito, e la vita perderebbe di significato e valore, senza contare la gelosia che questa follia susciterebbe. Diversamente, se si diventasse capaci di amare senza dover possedere l'oggetto amato, allora la gelosia perderebbe il suo peso possente, e il volersi bene non si trasfigurerebbe nell'ammucchiata cosmica che il "Partito dell'amore" auspicherebbe. Il Presidente di questo Partito ha un'impellente necessità d'amore, che contraddistingue tutti coloro che hanno dovuto, per contingenze superiori di ordine economico e politico, trascurare la sfera affettiva che, per loro, è diventata come una palla da bowling che resta agganciata a dita diventate artigli.
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